giovedì 15 novembre 2007

Da Palmiro Cangini a Franceschiello

Nel corso della seduta dello scorso 12 novembre, la Giunta Regionale in un impeto di severità ha adottato una delibera di tenore particolarmente greve. Almeno apparentemente. Si tratta dell’atto n.1264 ad oggetto: “Sanzioni nei confronti dei Direttori Generali e dei Direttori delle Zone Territoriali”. Il provvedimento stabilisce il divieto di corrispondere ai Direttori Generali e ai Direttori di Zona “qualsiasi emolumento integrativo del trattamento economico” qualora non si adeguino agli obiettivi di contenimento della spesa previsti dalla vigente normativa statale e regionale. Un’ovvietà, si potrebbe potrebbe osservare. Ma a ben vedere così non è, almeno nelle Marche. Basti pensare al caso di Zuccatelli (già responsabile del servizio Salute della regione) che, dopo essere stato defenestrato senza troppi riguardi nel dicembre scorso, qualche mese dopo ha ricevuto dalla Giunta un bel premio di risultato pari a circa 50.000 euro.
In realtà la delibera (che precede di qualche settimana la scadenza prevista per la prima valutazione dei risultati conseguiti dai Direttori Generali e di Zona nominati da Mezzolani) è il risultato dei venti di guerra” che stanno scuotendo la sanità regionale.
Ruta contro Malucelli, Malucelli contro i Direttori di Zona, il piano sanitario che non parte per le diatribe sulle cabine di regia, funzionari del servizio disorientati e confusi: la situazione è ormai fuori controllo. Si avvicina la notte dei lunghi coltelli per l’organizzazione sanitaria?
La sensazione di un cataclisma incombente è condivisa da più parti. Anche perché gli ultimi report sulla spesa parlano di conti ormai definitivamente fuori controllo. Nasce da qui, presumo, la delibera sulle pesanti sanzioni ai carico dei Direttori spendaccioni. La nuova parola d’ordine è: “rigore e severità”. Ed è cosi che, in questo clima da tregenda, l’assessore Mezzolani dismette i panni di Palmiro Cangini ed assume le sembianze di Francesco II di Borbone. Meglio noto come “Franceschiello”. Ultimo monarca del Regno delle due Sicilie che, nel disperato tentativo di rinverdire le capacità offensive del suo esercito, scalcinato e male in arnese, intimava ai soldati di “fare la faccia feroce”.
Non gli andò molto bene.
Speriamo, per i marchigiani, che a Mezzolani vada meglio.

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