Sono molto contento che la città di Ascoli, lo scorso 10 dicembre, abbia ospitato la "Giornata delle Marche". E’ stata per il Capoluogo piceno una importante (e meritatissima) vetrina. Ed è stata anche l'occasione per porgere un affettuoso saluto ai marchigiani residenti all'estero che si sono dati appuntamento proprio ad Ascoli per celebrare la loro assemblea annuale. Questo "evento", tuttavia, è stato celebrato in un frangente davvero molto delicato che impone un’amara riflessione. A occhio e croce la kermesse (tutto compreso) non è costata meno di 500.000 euro. Si, avete capito bene: un miliardo del vecchio conio che la Regione ha (festosamente) speso nello stesso momento in cui sta imporre l'aumento della benzina e mentre il debito regionale esplode. Per non dire della sanità marchigiana che accumula disavanzi e perde in qualità. O della tassazione su imprese e cittadini che si conferma tra le più alte d'Italia. Insomma: mi sembra che ci sia una profonda incoerenza tra gli sfarzi dell'happening ascolano e la gravissima congiuntura che stanno vivendo i marchigiani. Il Presidente della Giunta Regionale, Gian Mario Spacca, ci ha abituato a questa continuo ricorso alla politica spettacolo. Non ce ne meravigliamo quasi più. Il "sensazionalismo mediatico", condotto dalla Regione a spese del contribuente, sembra essere diventato l'unica risposta (si fa per dire) ai problemi della gente. Problemi che, ovviamente, rimangono tali e quali mentre Spacca se la ride dopo aver emulato Wanda Osiris sul palcoscenico del Teatro “Ventidio Basso”.
Fino a quando, i signorotti di Ancona, abuseranno della nostra pazienza ?
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